I Carcinomi: da dove ha inizio il processo di formazione?

I Carcinomi iniziano il loro processo di formazione nello strato più profondo della cute, per poi comparire in superficie nello strato più esterno proprio, come avviene per i germogli in foto. Questi sono i tumori della pelle più comuni e più frequenti. La loro origine parte dalle cellule più numerose della cute, i cheratinociti.

Continuando sul discorso attinente al Danno Attinico, affrontato precedentemente (clicca sul link se non sai di cosa si tratta), analizzeremo cosa sono i Carcinomi e quali sono le tecniche per curarli.

L’epidermide

L’epidermide è composta da cheratinociti. In base alla fase di progressione in cui si trovano assumono aspetti morfologici diversi. Come detto in precedenza, i Carcinomi cutanei derivano da queste cellule. Per riuscire a comprendere l’origine di questi tumori è bene spiegare la struttura dell’epidermide e le varie fasi di maturazione.

Ci sono quattro strati nei quali sono disposti i cheratinociti. Questi strati si differenziano in base alla loro struttura istologica evolutiva. La maturazione dei cheratinociti nasce dallo strato più profondo, per poi raggiungere il massimo della evoluzione nello strato più superficiale o esterno. Distinguiamo:

  • lo strato basale o germinativo – è il più profondo ed è formato da una sola fila di cellule dette basali;
  • lo strato spinoso – è costituito da parecchie assisi stratificate di cellule, poliedriche, disposte a mosaico;
  • lo strato granuloso – è costituito da quattro file di cellule appiattite;
  • lo strato corneo – è quello più esterno ed è formato da cellule omogenee, che hanno raggiunto una maturazione completa. Ha uno spessore variabile a seconda delle regioni corporee.

Il Carcinoma Basocellulare

Il Carcinoma Basocellulare  (BCC)  è la forma più comune tra i tumore della pelle. Deriva dalla proliferazione neoplastica delle cellule basali  (in gergo anche basalioma) localizzate nello strato più profondo dell’epidermide. Clinicamente questi tumori posso presentarsi in vari modi:

  • piccoli noduli rossastri;
  • chiazze o placche rosso-brunastre;
  • ulcerazioni o erosioni non tendenti alla guarigione;
  • escrescenze di colore rosa;
  • noduli o cicatrici.

Chiunque abbia una storia di esposizione al Sole può sviluppare un carcinoma basocellulare. Solitamente i pazienti più a rischio sono quelli con carnagione chiara, capelli biondi o rossi ed occhi blu, verdi o grigi. Una volta si diceva che i soggetti più colpiti erano quelli anziani. Oggi, grazie alla diagnostica per immagini raggiunta tramite la dermatoscopia digitale, l’età media dei pazienti è diventata molto più bassa.

Si stima che, sia per il sesso maschile che femminile, l’insorgenza del BCC prima dei 40 anni è più che raddoppiata negli ultimi 35 anni.

I soggetti più a rischio di Carcinomi

I soggetti maggiormente vulnerabili sono i lavoratori out-door (coloro che hanno un’occupazione che si svolge per lunghi periodi sotto l’esposizione del Sole) e le persone che passano il loro tempo libero al Sole.

Ecco un caso che mostra l’evoluzione del BCC a distanza di nove mesi:

  • prima (immagine clinica e in dermoscopia)
  • dopo (immagine clinica e in dermoscopia)

Questo tumore è causato da una combinazione tra una esposizione cronica ed una esposizione intensa ed occasionale ai raggi UV. Infatti può rappresentare una patologia altamente deturpante, considerando la loro tendenza a crescere localmente. Tuttavia, i carcinomi quasi mai metastatizzano al di fuori della sede iniziale dell’insorgenza del tumore stesso. Soltanto in casi molto rari i BCC danno metastasi a distanza, mettendo a rischio la vita del paziente.

Due casi di Carcinomi sul viso:

  • immagine clinica e in dermoscopia di una forma di BCC nodulare e pigmentato rosso sul naso di una giovane paziente
  • immagine clinica e in dermoscopia di una forma di BCC nodulare rossastro sulla fronte di una paziente di mezza età

La diagnosi precoce dei Carcinomi

La diagnosi precoce è sempre molto importante per non permettere una maturazione maggiore, che a sua volta potrebbe compromettere sia la terapia che la guarigione.

Le localizzazioni al volto sono quasi sempre le più frequenti e più facilmente visibili dal paziente. Se diagnosticati nella loro fase precoce la percentuale di guarigione è vicina al 100%. Per questo una diagnosi precoce consente una terapia dermochirurgica in anestesia locale ed in regime ambulatoriale con buoni risultati sia estetici che di ottima prognosi per il paziente. Alcune rare forme estremamente aggressive possono diventare pericolose se non trattate adeguatamente. Gli esiti cicatriziali risultanti dalla rimozione classica e di tipo dermochirurgico dei tumori di piccole dimensioni sono di solito esteticamente accettati. In presenza di tumori di maggiori dimensioni o localizzazioni in aree critiche, gli esiti cicatriziali dipendono dalla metodica di asportazione e dalla sensibilità della cute stessa del paziente.

Nelle immagini qua sopra, abbiamo un esempio di localizzazioni di BCC sulla cute del dorso, con segni clinici di una danno attinico cronico e di grado severo. Questa è infatti una paziente che da anni fa uso inconsiderato di lettini UV oltre alle esposizioni croniche ai raggi solari. Mediante la dermatoscopia digitale si riescono ad osservare forme iniziali. In questo modo si possono apportare adeguate procedure terapeutiche risolutrici nella maggioranza dei casi.

La diagnosi di Carcinoma Basocellulare necessita di regola di un esame istopatologico di conferma. Pertanto i BCC andrebbero sempre asportati in toto (dove sia possibile) oppure trattati con una biopsia incisionale (un piccolo prelievo di una parte della lesione) al fine di avere una risposta istopatologico che confermi sia la diagnosi che la radicalizzazione ottenuta con l’asportazione dermochirurgica.

La Terapia FotoDinamica (PDT con ALA)

Ma fortunatamente oggigiorno vi sono numerose opzioni terapeutiche, alcune delle quali potrebbero non prevedere l’esame istopatologico; in questi casi è il rapporto di fiducia tra il medico ed il paziente che determina l’accettazione di queste metodiche.

La Terapia FotoDinamica  (PDT con ALA) è una di queste nuove tecniche innovative ed alternative alla tradizionale escissione dermochirurgica.

Casi clinici:

  • Paziente con BCC in fase avanzata che rifiuta il trattamento di asportazione e opta per la PDT con ALA (prima e dopo)
  • Paziente anziana, cardiopatica e diabetica con localizzazione clinica in sede delicata del viso e pertanto si procede con la PDT con ALA

Quando si consiglia la PDT?

La Terapia FotoDinamica con ALA si consiglia nei casi in cui le condizioni generali del paziente sono compromesse da malattie cardiovascolari, dal diabete e dall’età anziana stessa del paziente. Inoltre ci sono casi in cui si prevede la tendenza alla formazione di nuove lesioni di BCC, in quanto pazienti con segni di danno attinico cronico severo su tutta la cute. Il danno attinico cronico determina l’insorgere nel tempo di sempre nuove neoformazioni cutanee, tipiche per Carcinomi Basocellulari piani superficiali. Pertanto al paziente viene consigliata la PDT con ALA, proprio per cercare di evitare continui trattamenti di tipo dermochirurgico in anestesia locale con esiti cicatriziali più o meno evidenti. Di regola il risultato finale ai trattamenti di PDT è molto più accettabile rispetto a quello cicatriziale post-asportazione chirurgica.

Certamente non si avrà un esito istopatologico che confermi la radicalizzazione completa della patologia tumorale (mentre invece si può avere la diagnosi istologica per semplice biopsia incisionale), ma in questi casi sarà la dermatoscopia digitale che confermerà l’avvenuta guarigione, permettendo inoltre il controllo con i confronti clinici e dermoscopici digitali.  Il follow-up dermoncologico di questi pazienti è continuo e costante proprio per garantire al massimo l’assenza di recidive locali ed al tempo stesso per fare diagnosi in fase precoce.

Spero che questo articolo possa esserti stato utile!

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Il Dermatologo Agostino Crupi

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